ANCORA AUMENTI SULLA BENZINA.
Interventi sulla benzina
Il Ministero dell'Economia sta mettendo a punto una serie di interventi per cercare di arginare il deficit pubblico. Tra tagli lineari e rinvii di spesa spunta anche un possibile aumento delle accise sul carburante che, assieme alle altre proposte potrebbe portare a raccogliere circa 3 miliardi di euro, necessari per ritardare il più possibile l'aumento dell'IVA.
L'aumento delle accise potrebbe portare a un aumento immediato del costo al litro di circa 4 – 5 centesimi di euro. Si tratterebbe dell'ennesima “botta” alle tasche degli italiani che già pagano la benzina più cara d'Europa (senza contare che molte delle accise già presenti sono risalgono a decenni fa), ma sembra che la strada sia obbligata: l'Unione Europea “mette fretta” e ha l'occhio puntato sul nostro paese affinché rispetti gli accordi e, quando il tempo è poco, una delle soluzioni più immediate è proprio quella di mettere mano al portafogli degli italiani. L'approvazione della manovra dovrebbe arrivare già entro lunedì quando verrà sottoposta al presidente del Consiglio Enrico Letta, intanto i benzinai si sono già fatti sentire con un comunicato che promette battaglia: “Non appena il governo dovesse per l'ennesima volta mettere mano alle accise sui carburanti, la risposta dei gestori sarebbe decisa e conseguente, con la proclamazione immediata dello sciopero nazionale sia sulla viabilità ordinaria che su quella autostradale". Lo affermano in una nota congiunta i sindacati di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, commentando le voci di un aumento dell'imposta.
Prezzo benzina: ecco da cosa è composto
• 0,000981 per finanziare guerra di Etiopia del 1935-1936
• 0,00723 per affrontare la crisi di Suez del 1956
• 0,00516 per la ricostruzione post disastro del Vajont del 1963
• 0,00516 euro per la ricostruzione di Firenze dopo l’alluvione del 1966
• 0,00516 euro per la ricostruzione post sisma del Belice del 1968
• 0,0511 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976
• 0,0387 euro per la ricostruzione in seguito al terremoto dell’Irpinia del 1980
• 0,106 euro per finanziare la guerra del Libano del 1983
• 0,0114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996
• 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004
• 0,005 euro per sostenere l’acquisto di autobus ecologici nel 2005
• 0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011
• 0,04 euro per fronteggiare il flusso di immigrati dopo la crisi libica del 2011
• 0,0089 euro per l’emergenza alluvione in Liguria e Toscana del novembre 2011
• 0,082 euro in seguito a quanto stabilito dal decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011
• 0,02 euro per l’emergenza post terremoto in Emilia del 2012
Come se non bastasse, a quanto sopra occorre aggiungere il peso del fisco:
dall’imposta di fabbricazione sui carburanti all’imposta sul valore aggiunto, le tasse vanno a gravare per più della metà del costo finale della benzina.
Font : https://www.insella.it